Massimo Gerardo Carrese
Rompicapi fantasiologici

Rompicapi fantasiologici

Rompicapi fantasiologici “I Visibili” Ngurzu Edizioni

“Un rompicapo fantasiologico richiede la costruzione della sagoma in “negativo”:
è un tipo di enigma che invita il solutore a pensare in modo inverso.”

Massimo Gerardo Carrese

Ideati e progettati da Massimo Gerardo Carrese.

Realizzati artigianalmente da Nino Santabarbara, falegname.

Massimo Gerardo Carrese, “I Visibili”, rompicapi fantasiologici, Ngurzu Edizioni 2015

Rimettere i pezzi nel contenitore è un rompicapo nel rompicapo: l’ordine conta!

Edizione aggiornata di “FL”, 2015

Edizione aggiornata di “Ciuffa”, 2015

Massimo Gerardo Carrese. Rompicapo fantasiologico “I Visibili – Flamingo”, edizione speciale 32 pezzi. 2016

Praticare i rompicapi fantasiologici – Festival della Filosofia in Magna Grecia 2023

Rimettere i pezzi nel contenitore è un rompicapo nel rompicapo: l’ordine conta!

Rompicapo fantasiologico “FL”. Formazione della sagoma della Torre Eiffel, in negativo.

Massimo Gerardo Carrese, “I Visibili – Vesuvius”, Ngurzu Edizioni 2015

Lavorazione artigianale dei pezzi del rompicapo. A cura di Nino Santabarbara

Massimo Gerardo Carrese, “I Visibili – Vesuvius”, Ngurzu Edizioni 2015

In esposizione

Rompicapo fantasiologico “Flamingo”.

Tutti i rompicapi fantasiologici compongono in negativo (su sfondo bianco o colorato) la sagoma da realizzare, in questo caso il fenicottero rosa “Flamingo”

La scelta del legno

Prove di taglio

Fase di asciugatura dei rompicapi fantasiologici dopo la colorazione dei pezzi, con prodotti naturali. A cura di Massimo Gerardo Carrese

Rompicapo fantasiologico “Vesuvius”. Formazione della sagoma del Vesuvio, in negativo. Studi.

Massimo Gerardo Carrese. Rompicapo fantasiologico “I Visibili – Flamingo”, edizione speciale 32 pezzi. 2016

Fasi di realizzazione di un rompicapo fantasiologico. Colorazione naturale dei pezzi. A cura di Massimo Gerardo Carrese

Fasi di realizzazione di un rompicapo fantasiologico. Colorazione naturale dei pezzi. A cura di Massimo Gerardo Carrese

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