Oulipo / Oplepo
regole per la creatività
Alliance Française di Bologna20 gennaio 2012
All’incontro di Bologna, alla presenza di oplepiani e appassionati, Massimo Gerardo Carrese – in veste di amico oplepiano – ha letto due sue contraintes: “Storie alfabetiche a coppia” e “Fine di un amore”.
Da sinistra: Domenico d’Oria (presidente Oplepo) e Massimo Gerardo Carrese, Bologna 2012
L’Oplepo
L’Oplepo (Opificio di Letteratura Potenziale) è un laboratorio letterario fondato rispettivamente a Capri nel 1990. Come l’Oulipo, nato a Parigi nel 1960, esso si ripromette di sperimentare nuove forme di scritture con l’applicazione di nuove contraintes.La contrainte è ciò che qualsiasi elaborazione di testo sottende; è la regola seguita in ogni operazione di scrittura; è l’insieme di vincoli che, anche se non in modo palese, costringono l’autore di un’opera letteraria a esprimersi in una determinata maniera.Le regole della metrica, la struttura di un romanzo d’amore, poliziesco o di avventure che sia, lo schema di un’opera di letteratura combinatoria o anche lo svolgersi delle azioni nella sceneggiatura di una soap-opera, sono tutte forme di contraintes non esplicite ovvero ormai tanto assimilate che più non se ne avverte la presenza. Italo Calvino, in una delle sue Lezioni americane, l’ultima, quella sulla “molteplicità”, accennò proprio al “miracolo di una poetica, apparentemente artificiosa e meccanica, che tuttavia può dare come risultato una libertà e una ricchezza inventiva inesauribile”. L’invenzione di nuove contraintes è l’obiettivo della “letteratura potenziale”, è l’attività nella quale sono impegnati oulipiani e oplepiani. Il loro proposito è quello di scrivere costruendosi un labirinto di regole dal quale si propongono di uscire, è quello di inventare nuove strutture mostrandone il possibile sviluppo, almeno sotto l’aspetto morfologico, a prescindere quindi – inizialmente – dalla bontà del risultato, dalla sua validità estetica.È così che la letteratura potenziale genera i suoi frutti, che non sono necessariamente compiuti lavori letterari ma possono diventarlo, in un secondo tempo, quando quella stuttura, nuovamente utilizzata, al pari di tante altre tradizionalmente accettate, potrà condurre a una vera e propria opera letteraria.La letteratura potenziale italiana, oltre alle “Creazioni Ri-creazioni Ricreazioni” prettamente oulipiane, annovera già risultati formanti un repertorio ormai consolidato come Il castello dei destini incrociati e Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino, I sette cuori di Ermanno Cavazzoni, il Capriccio oplepiano di Edoardo Sanguineti, i Centomila miliardi di chimere di Maria Sebregondi, Verbalia di Marius Serra, l’Ellis Island di Robert Viscusi.
Storie alfabetiche a coppia
di Massimo Gerardo Carrese
gioco fantasiologico di tipo oplepiano pubblicato sul sito della Società Dante Alighieri Polonia, giugno 2012
Costruisco le storie alfabetiche a coppia unendo la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto, la seconda e la penultima, la terza e la terzultima e così via fino ad avere 13 coppie:
A-Z
B-Y
C-X
D-W
E-V
F-U
G-T
H-S
I-R
J-Q
K-P
L-O
M-N
Per ogni coppia alfabetica mi limito a creare una storia di 26 parole perché 26 sono le lettere dell’alfabeto. Ogni racconto è di senso compiuto e si compone di sole inziali di lettere tratte dalla coppia alfabetica in gioco. Per rendere ancora più interessante la mia “crisi linguistica”, mi sono dato una forte limitazione di base che riguarda l’uso consecutivo di una stessa lettera. Al fine di bilanciare la frequenza delle lettere nel testo ho deciso, in modo del tutto arbitrario, che la differenza matematica o scarto tra il numero di parole con le lettere più in uso da quelle meno frequenti deve essere sempre pari o inferiore a 5. Ciò vuol dire che si può cambiare la lettera della coppia, come minimo, ogni cinque parole. In questo modo la coppia alfabetica in uso risulta essere piuttosto equilibrata e non si rischia di scrivere un testo con una lettera altamente dominante. Ho indicato lo scarto tra parentesi quadre.
Esiste anche il racconto perfetto, quello con lo scarto pari a O, ma quello lo lascio alla vostra “crisi linguistica”.
coppia alfabetica E-VDefinizione di “Erotismo”
Erotismo (egualmente Eros, Erotico): elettrizzante effusione ed esperienza extrasensoriale; vivace vortice verso variabili vertici. Essenzialmente è esperienza eccitante ed emozionante; voce vibrante; vertiginosa visione; vulnerabile voglia.
[E=15; V=11 –> scarto: 4]
coppia alfabetica G-TStoria di coraggio
Giorgio, giovane gentiluomo, guerreggiò Gambalesta, temibile tagliaborse truccato. Tremante, trattenne teppista tra tumultuosi testimoni gettando grida; grossolane gomitate. Giacché giunse Giovanni, guardia giurata. Tutto tornò tranquillo![G=14; T=12 –> scarto: 2]
coppia alfabetica I-RBollettino di guerra. Al fronte
Insidiosa imboscata: incombe imminente invasione. Radarista ricoverato. Reclute rianimate. Retroguardia radunata. Rischio isolamento. Immediata incursione in interforze. Informatore inidoneo. Rapimenti, roghi, rivolte. Rancio ridotto. Riesplosa rivoluzione.[I=12; R=14 –> scarto: 2]
Fine di un amore
versi ropalici, detti anche “a palla di neve”, con involontario lipogramma in “h”
di Massimo Gerardo Carrese
gioco pubblicato sul sito della Società Dante Alighieri Polonia, giugno 2012
Nel testo ci sono parole disposte in ordine crescente: la prima parola si compone di “una” lettera, la seconda di “due”, la terza di “tre”, la quarta di “quattro” fino ad arrivare all’ultima di “ventisette”.
Nel testo in corsivo, per fortuita coincidenza, non figura mai la lettera “h”.
Premessa alla “fine di un amore”
Una donna racconta a un’amica il proprio malessere sentimentale perché ha un compagno divenuto nel tempo troppo sognatore e irresponsabile. Dopo anni di fidanzamento, lei decide di lasciarlo. Lui, ormai impazzito e in preda a “crisi linguistiche”, ogni mattina sceglie una parola per autoresponsabilizzarsi e decide quante volte ripeterla nell’arco dell’intera giornata.
Fine di un amore
Lei, all’amica:
A me non dice altro: “Vivere, poetare, sentirsi sollevati, sbrigliati, spensierati, disimpegnati”.
Conversazioni emozionalmente raccapriccianti. Psicoanalizzarlo obbligatoriamente!!! Sprovincializzarlo… Professionalizzarlo spiritualisticamente!!! Corresponsabilizzarlo esistenzialisticamente!!!… intellettualisticamente…
Lei lo lascia.
Lui con le sue “crisi linguistiche”:«Autoresponsabilizzazione. Quattrocentocinquantamila “precipitevolissimevolmente”. Incontrovertibilissimamente!».
___
vista ropalica del gioco:
Dettaglio alfanumerico:
A = 1 letterame = 2 letterenon = 3 letteredice = 4 letterealtro = 5 letterevivere = 6 letterepoetare = 7 letteresentirsi = 8 letteresollevati = 9 letteresbrigliati = 10 letterespensierati = 11 letteredisimpegnati = 12 lettereconversazioni = 13 lettereemozionalmente = 14 lettereraccapriccianti = 15 letterepsicoanalizzarlo = 16 lettereobbligatoriamente = 17 letteresprovincializzarlo = 18 lettereprofessionalizzarlo = 19 letterespiritualisticamente = 20 letterecorresponsabilizzarlo = 21 lettereesistenzialisticamente = 22 lettereintellettualisticamente = 23 lettereautoresponsabilizzazione = 24 letterequattrocentocinquantamila = 25 lettereprecipitevolissimevolmente = 26 lettereincontrovertibilissimamente = 27 lettere