la mucca parrucca
in una baracca bislacca,
dopo una notte bivacca,
si strucca una mucca cecoslovacca:
prima si stucca
poi si distacca
poi si sfiocca con la ceralacca
e si toglie la giacca.
si mangia un’albicocca e una bacca
mentre distratta si mette la ciabatta
ma, balocca, dimentica
la parrucca sulla zucca
e sul cuscino persino un bastoncino
e va a dormire tutta distrutta
nella casamatta di latta.
quando si sveglia,
la fiacca vacca,
si guarda allo specchio secchio
ma nel dormiveglia non è veglia
e per la parrucca imbacucca
si sbaracca dal ridere
e si chiama prima baldracca
poi bigotta
e poi tutta cacca
perché, dice, non posso essere io
quella artefatta stravacca brutta vacca.
non aveva capito un’acca,
povera mucca.
In Massimo Gerardo Carrese, Ludici lucidi bestiari (Ngurzu Edizioni 2014)