Che dal meccanico, l’altro giorno, che il meccanico cercava un pezzo, di mettere un pezzo nel motore, e mentre che non ci riusciva a mettere il pezzo nel motore, che diceva, con il cofano del motore aperto e che metteva il pezzo che aveva la testa girata e andava a senso con le mani, non vedeva dove che metteva le mani ma è come se le vedesse perché aveva gli occhi chiusi e la testa girata e ricreava come nella sua mente l’immagine del pezzo che doveva mettere nel motore, che doveva incastrare il pezzo nel pezzo del motore, e che allora lavorava di immaginazione. E che non ho potuto non chiedergli che cosa stesse accadendo nella sua mente e che lui mi ha detto che stava vedendo, anche se aveva gli occhi chiusi, il punto esatto, preciso, il punto giusto, diceva, dove che il pezzo che aveva in mano entrava nel pezzo del motore che doveva aggiustare. Che lui lavorava con il volto di lato, appoggiato un po’ alla carrozzeria, che era disteso davanti alla macchina, sotto la macchina, però con il volto che usciva un po’ da sotto la macchina e che solo la guancia si appoggiava sulla carrozzeria e che aveva gli occhi chiusi e che provava a mettere il pezzo nel pezzo del motore e io gli chiedevo se quello fosse un esercizio di immaginazione che se lui vedeva le immagini nella sua testa, e che lui mi ha detto che le sentiva pure le immagini, con le mani che toccavano il motore e che volevano mettere il pezzo nel posto giusto, e che però diceva eppure è semplice ma non ci riesco. Allora gli ho chiesto se fosse semplice nella sua testa e difficile poi nel lavoro fuori dalla sua testa e che lui non mi ha risposto perché ha detto ecco qua, poi ha bestemmiato la madonna, e ha detto è fatta pure questa.
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