Io a me mi pare di aver capito che l’antifurto quando suona che suona l’antifurto solo per la persona che è interessata all’antifurto. Cioè se io sono il proprietario di una casa, facciamo questo esempio, allora, se io mi sono il proprietario di una casa che dove che c’è un antifurto e che quando suona io mi interesso del mio antifurto perché mi allarmo, io e l’antifurto, ci allarmiamo, l’antifurto per conto proprio io per conto dell’antifurto, e che suona l’antifurto per me, per farmi allarmare, allora anche io sono un antifurto? o che potrei dire che ormai io mi sono allarmato e che sono il risultato di un antifurto che si è allarmato, ma io per esempio, che sono il vicino di casa della casa con l’antifurto che suona, non mi allarmo se sento l’antifurto suonare, al massimo ne sono disturbato ma non mi allarmo, non mi alzo nemmeno per andare a vedere cosa è successo, per esempio non mi alzo nel cuore della notte se sento l’antifurto del vicino suonare, al massimo ne sono disturbato, ormai mi sono abituato, per dire, allora anche l’allarme ti abitua, ci abituiamo a tutto, allora a me l’antifurto mi disturba, relativamente, al diretto interessato lo allarma invece e dicevo ma non è un antifurto che suona per me e allora vorrei sapere perché l’antifurto lo dobbiamo sentire tutti se non suona anche per me, cioè se io non ne sono direttamente allarmato l’antifurto potrebbe suonare solo nelle orecchie del proprietario della casa che ancora non è allarmato e che ha deciso di montare un antifurto in casa propria però lo devono sentire tutti, questo è il principio, come a dire ora mi compro un mobile ma lo devono vedere tutti e lo metti fuori al balcone, credo, più o meno, e comunque sarebbe bene fargli montare un chip nella testa che ti allarma solo a te che vuoi essere allarmato, che mentre parli con le persone dici devo andare, mi sento allarmato, per dire, o mentre fai l’amore dici aspetta, mi sento allarmato, o mentre sei in bagno che ti guardi allo specchio dici allo specchio mi sento allarmato o mentre fai colazione parli nel latte e dici mi sento allarmato o mentre conversi con il vicino dici, aspetta, mi sento allarmato, alla prossima, ciao. Un allarme che ti fa sentire sicuro, cioè che lo senti solo tu. Che poi se anche io ho un antifurto e anche tu ne hai uno, come facciamo a capire quando suona il mio e quando suona il tuo? Che i suoni sono sempre gli stessi allora ci allarmiamo a vicenda ma solo uno dei due ha il diritto di essere allarmato. Intanto, ci siamo allarmati. Allora se tutti montano un antifurto tutti si allarmano e chi non ce l’ha, pure, ma è un allarmato a cascata. L’antifurto del vicino punta al mio senso civico ma io non mi faccio allarmare dall’antifurto allarmato del vicino, cioè ne vengo disturbato ma non mi alzo per vedere per chi suona l’antifurto. Me ne faccio una ragione e continuo a riposare se è notte disturbato o a farmi la doccia se mi faccio la doccia o a fare l’amore se faccio l’amore o a leggere un libro se leggo un libro o a suonare se suono o a guardare le stelle se guardo le stelle, se è notte, è chiaro, o a pensare se penso o a parlare se parlo però ne vengo disturbato, è questo il loro scopo, turbare, credo, che poi gli antifurti hanno quel suono lì che poi concilia anche il sonno che le cose che si ripetono fanno addormentare, come la ninna nanna, il principio è quello dell’antifurto ma l’acustica no e allora gli ingegneri hanno creato un suono che si ripete dice questo suono deve disturbare ma non addormentare, e allora non dormiamo, siamo svegli se è giorno o svegli se è notte senza essere allarmati ma solo disturbati dall’allarme del vicino che suona, l’allarme, ma pure il vicino, cioè turbati in una forma squilibrata da qualcosa che sappiamo essere l’antifurto del vicino, che poi pure se leggiamo e siamo tranquilli che non ci siamo allarmati con un allarme che suona sei comunque allarmato, hai un pensiero, un tarlo, che non riesci a capire una preoccupazione e che poi sei disturbato e si chiama antifurto ma non è che ogni volta che suona l’antifurto che c’è un ladro e allora secondo me si potrebbe chiamare lallarme perché è come una lallazione che non si capisce bene che cosa vuoi dire quando la dici ma dici delle cose, allora lallarme non si capisce bene ma vuole dirci qualcosa con quel suo suono. Che non so che cosa fa a un ladro quando sente l’antifurto e lui non sta rubando, è come accusarlo ingiustamente, e allora me lo immagino che sta lì a fare l’amore, a farsi la doccia, a guardare le stelle, a scrivere un messaggio, a guardare la vita e sente un allarme e pensa ma io non ho fatto niente, cioè si allarma e si sente allarmato dall’antifurto o perché l’antifurto non è suo e allora non si allarma? Si sente disturbato? Non lo so, non lo so. Che poi l’allarme, solitamente maggiormente, che poi suona nel cuore della notte, come a dire testa della notte, braccio della notte, piede della notte, occhio della notte, dito della notte, orecchio della notte, capello della notte, culetto della notte, polpaccio della notte, baffo della notte, sopracciglio della notte, naso della notte, cuore, abbiamo scelto cuore.
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