Massimo Gerardo Carrese
Fantasiologia: per uno studio della fantasia, dell’immaginazione, della creatività

Fantasiologia: per uno studio della fantasia, dell’immaginazione, della creatività

Fantasiologia: per uno studio della fantasia, dell’immaginazione, della creatività 

di Massimo Gerardo Carrese

saggio, anche in lingua polacca, pubblicato in ArteCulturaItaloPolacca 8/3/2018. La versione aggiornata e riscritta è in Massimo Gerardo Carrese, Per andare dove? Introduzione alla fantasiologia, Ngurzu Edizioni 2020, Collana I Saggi. Per nuove e più approfondite considerazioni sulla fantasiologia si consiglia Il grande libro della fantasia, il Saggiatore 2023.

«Di cosa si occupa lei?».

«Di fantasiologia».

A questa mia risposta gli interlocutori, di solito, hanno le seguenti reazioni, in ordine sparso:

a): «Fantasiologia? Mai sentita. Di cosa si tratta?»; b) «Ah bello, la fantasia è fondamentale»; c) «Lavorare con i bambini è un bel privilegio»; d) «Ma è tipo Scientology?»; e) «Interessante».

Quest’ultima reazione è quella che più mi preoccupa – lo dico per esperienza personale ma non è un discorso da generalizzare – perché quando la sento, intuisco la completa indifferenza da parte dell’interlocutore che chiede, durante il coffe break a un convegno, del mio lavoro solo per formalità. In quel suo «interessante» non c’è un invito a saperne di più (infatti la nostra già noiosa conversazione muore subito dopo). È un’espressione di sola circostanza. Nient’altro. La parola «interessante», poi, mi fa venire in mente un film in cui si dice che «interessante» è una non parola: vuol dire troppe cose, quindi non significa niente. [1]

La reazione b) ha buoni propositi e mi mette contentezza e la c) apre a una serena conversazione in cui mi piace dire che la fantasia e l’immaginazione non sono territori mentali solo dei più piccoli mentre la d) è lontana dalle mie passioni. La prima è quella che preferisco. Invita alla condivisione, al dialogo intelligente, il più delle volte molto appassionato, e nei casi più fortunati da queste gradevoli conversazioni nascono anche durature amicizie e collaborazioni. Certo, è un diritto provare indifferenza per l’argomento fantasiologia (e verso chi scrive), così com’è possibile a volte il contrario.

Molti pensano che la parola fantasiologia sia una recente invenzione e alcuni, impropriamente ma in buona fede per ragioni che dirò più avanti, la attribuiscono a me. La parola fantasiologia è presente già nel 1760 nelle Novelle letterarie di Giovanni Lami [2] e i significati che la voce ha assunto nel tempo sono legati a vario titolo alle parole fantasia e immaginazione le quali, specie in ambito filosofico, rivelano tutta la loro complessità. Oggi, se provate a digitarla su Google Italia [3] conterete oltre 1000 risultati ma con riferimenti, quasi esclusivi, alla mia attività di studi, giochi e ricerche (da qui la citata attribuzione a chi scrive) che porto avanti da molti anni in ambito universitario, scolastico e sociale. Non ho inventato la parola fantasiologia (né fantasiologo) e c’è chi oggi la impiega per descrivere tutt’altro, per esempio un tipo particolare di letteratura. [4]

Nel tempo credo di aver dato alla parola fantasiologia (e a fantasiologo)[5] un’importante circolazione (più di 400 sono gli articoli apparsi negli ultimi anni su testate giornalistiche online e sulla carta stampata locale e nazionale)[6] e riservato a essa le mie riflessioni nelle attività che vanno dai corsi di formazione [7] all’ideazione di un festival, [8] dalle mostre [9] ai concerti, [10] dall’editoria [11] alle lezioni universitarie. [12]

Grazie al fondamentale confronto con adulti e bambini, con il passare degli anni sono riuscito a conoscere sempre meglio la fantasiologia (meraviglie e inquietudini). Adesso, credo di poterla descrivere così: «la fantasiologia è un percorso di studi, giochi e ricerche interdisciplinari dedicata alle storie e alle caratteristiche della fantasia e dell’immaginazione (e per riflesso della creatività) viste nel vivere quotidiano, nella dimensione irreale o fantastica e nelle discipline umanistiche, scientifiche, ludiche e artistiche».

L’attività di chi si occupa professionalmente di fantasia e di immaginazione [13] sarebbe ben collocabile sotto la voce fantasiologia: phantasia + logia = studio della fantasia (e dell’immaginazione. E perché non chiamarla immaginologia? Perché è tutt’altra cosa – a voi il piacere della scoperta. Inoltre, la parola latina per immaginazione nasce dopo la parola greca per fantasia ma ne scriverò in un altro momento).

La fantasiologia si guarda intorno (e dentro di noi) per ricercare e conoscere le nostre facoltà (fantasia e immaginazione) e le nostre abilità (creatività), per praticare queste ri-scoperte nell’esperienza quotidiana e nelle varie discipline con consapevolezza e ragionamento insieme a spontaneità e voglia di lasciarsi andare. Fantasia-immaginazione-creatività non sono sbrigliate, come per errore si crede, ma nascono e si costruiscono su regole (anche dire «non ci sono regole» è già una regola).

La fantasiologia segue percorsi bibliografici, dimostrazioni, ricerche sul campo, fantasticherie, desideri, stranezze. Se da un lato essa è un affascinante percorso esperienziale da vivere e costruire in ogni momento, dall’altro fonda i propri passi anche su ragionamenti. Quando scrivevo che «la fantasiologia è uno sguardo, non una regola», [14] intendevo dire che non c’è un rigido metodo (cioè solo ragionamento) che prescrive il nostro comportamento ma c’è una nostra espressione che dipende proprio da come siamo fatti, dalle cose che conosciamo, dai nostri dubbi e curiosità. Il nostro sguardo non è un modello da replicare freddamente ma un’ispirazione, da condividere con gli altri. E l’ispirazione non è mai priva di regole. Ci sono però regole che s’impongono e regole da cui prendere stimoli. La fantasiologia appartiene a quest’ultima categoria. «La fantasiologia procede aggiornandosi continuamente: non ci sono regole definitive ma definite di volta in volta. Si inoltra nell’ordinario, nell’inverosimile, nell’ignoto, nelle diverse forme del sapere. Equilibrandosi instancabilmente.»[15] L’equilibrio tra noi, la Natura e la società in cui viviamo.

Dal design alla letteratura, dall’invenzione del tappo di bottiglia alla poesia, dalla musica al colore verde dei semafori, dalla zebra al pomodoro, dalla matematica al viaggio al centro della Terra, dalla linguistica al Paese delle Meraviglie, dal silenzio all’homunculus, la fantasiologia è interessata a tutto perché fantasiaimmaginazionecreatività sono imprescindibili dall’essere umano (anche se poi molte persone sono convinte che esse appartengano solo al momento della lieta spensieratezza, all’età fanciullina, alla sana evasione dal reale e non anche alle cose importanti, serie, potremmo dire).

In chi la pratica, la fantasiologia stimola la curiosità e, soprattutto, solletica il dubbio. [16] È il dubbio (quello di cui parlavano Socrate e Dante, Agostino e Kant per esempio), più della curiosità, a mettere in discussione le cose che si credono definite e a rivelare di quelle stesse cose le (altre) potenzialità, per alcuni futili e per altri utili.

Oggi credo che il dubbio sia una condizione mentale poco praticata a causa della sbandata sensazione che abbiamo di poterci informare su tutto. Velocemente. Senza verificare l’attendibilità, con le dovute ricerche, prove e comparazioni, delle informazioni che ci fanno apprendere della Natura, delle cose del mondo e di noi stessi. Diciamo e condividiamo, senza percepire il minimo dubbio, che il povero Pinocchio è stato inghiottito dalla balena, che la parola casa non può diventare anche un gelato, [17] che gli antichi credevano che la Terra fosse piatta.

La fantasiologia invita all’esperienza e, insieme, al ragionamento.

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[1] DAL FILM DI MATT ROSS CAPTAIN FANTASTIC, 2016
[2] HTTPS://BOOKS.GOOGLE.IT/BOOKS?HL=IT&ID=QEJAAAAACAAJ&DQ=FANTASIOLOGIA&Q=FANTASIOLOGIA#V=SNIPPET&Q=FANTASIOLOGIA&F=FALSE
[3] ANCHE SU GOOGLE.COM OLTRE 1000 SONO I RISULTATI CORRISPONDENTI ALL’INGLESE “FANTASIOLOGY” MA A PARTE QUALCHE RARO CASO DI VICINANZA CON IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA DATO IN QUESTO ARTICOLO, LA VOCE È DESCRITTA IN TERMINI ALQUANTO VAGHI E POCO ATTINENTI AL NOSTRO TEMA
[4] LO SCRITTORE MAURIZIO DE GIOVANNI IN “LA STAMPA”, 21/05/2017 HTTP://WWW.LASTAMPA.IT/2017/05/21/CRONACA/VEDI-NAPOLI-E-POI-SCRIVI-LA-CITT-E-I-MILLE-MODI-CON-CUI-GLI-SCRITTORI-LA-RACCONTANO-DHVCYGOXK1NNMGNTCXJT6I/PAGINA.HTML
[5] ENCICLOPEDIA TRECCANI ONLINE HTTP://WWW.TRECCANI.IT/MAGAZINE/LINGUA_ITALIANA/ARTICOLI/PAROLE/NEOLOGISMI_LETTORI_9.HTML
[6] SU WWW.FANTASIOLOGO.COM È PRESENTE UNA SELEZIONE DELLA RASSEGNA STAMPA DAL 2006 A OGGI HTTP://WWW.FANTASIOLOGO.COM/MASSIMO%20GERARDO%20CARRESE%20-%20RASSEGNA%20STAMPA.HTML
[7] COME APC AZIENDE PER LA CULTURA, UN TOUR FORMATIVO IN DIVERSE CITTÀ ITALIANE SUI TEMI DELLA FANTASIOLOGIA
[8] FESTIVAL FANTASIOLOGICO, 18 E 19 NOVEMBRE 2017 A CAIAZZO, CASERTA (ANTEPRIMA LUGLIO 2017 A TELESE TERME BN), CON OSPITI DI RILIEVO NAZIONALE E INTERNAZIONALE
[9] SEGNALO LA RECENTE MOSTRA FOTOGRAFICA DI ELISA REGNA DEL TUO STESSO APPARIRE, ALLESTITA CON UN MIO GIOCO FANTASIOLOGICO CHE INVITA IL VISITATORE A GUARDARE LE FOTOGRAFIE ESPOSTE E A CHIUDERE GLI OCCHI – SECONDO UN PRECISO ALLESTIMENTO CON LUCI/RIFLESSI/POSTAZIONI, PARTE INTEGRANTE DEL GIOCO – PER OSSERVARE NELLA PROPRIA MENTE LE FORME CHE VI APPAIONO. SI VEDA L’ETIMOLOGIA DELLA PAROLA GRECA ΦΑΝΤΑΣΊΑ E QUESTO VIDEO HTTPS://WWW.YOUTUBE.COM/WATCH?V=H6N0SIE6RLQ
[10] LE IMPROVVISAZIONI DEI BI-BON-WAZZOCKS(LINO BARBIERO E MASSIMO GERARDO CARRESE) O SOLISTE (MGC), IRRIPETIBILI PERFORMANCE CHE PERMETTONO DI  ESPLORARE, FACENDO MUSICA, STRAORDINARIE DIMENSIONI. KERI SMITH IN PICCOLO MANUALE DEI GRANDI SBAGLI (ED. 2017 CORRAINI EDIZIONI, “INTRODUZIONE”) RIPORTA UNA NOTA DEL MUSICISTA DEREK BAILEY SULL’IMPROVVISAZIONE: «MOLTI IMPROVVISATORI TROVANO FRUTTUOSA L’IMPROVVISAZIONE, IO CREDO, A CAUSA DELLE SUE POSSIBILITÀ. COSE CHE MAGARI POTREBBERO ACCADERE MA CHE POI IN REALTÀ NON ACCADONO. UNA DI TALI COSE È CHE SI È ‘TRATTI FUORI DA SÉ’. CIOÈ, ACCADE QUALCOSA CHE DISORIENTA IN MISURA TALE CHE, PER UN SECONDO O DUE, LE REAZIONI DELLE PERSONE NON SONO LE STESSE CHE SAREBBERO IN CONDIZIONI NORMALI. SI PUÒ FARE QUALCOSA DI CUI NON SI PENSAVA DI ESSERE CAPACI.» IN ALTRO CONTESTO, MA PER ME VICINO ALLA MUSICA, ITALO CALVINO IN SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE (ED. 2002 OSCAR MONDADORI, PAG. 182) SCRIVEVA «OGNI ESPERIENZA È IRRIPETIBILE.»
[11] TRA LE MIE PUBBLICAZIONI RECENTI SEGNALO FANTASIARE E IMMAGINARE. SGUARDI FANTASIOLOGICI SUL TABURNO, NGURZU EDIZIONI 2017, DEDICATO ALLE DUE FACOLTÀ DELLA MENTE VISTE CON I BAMBINI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “PADRE ISAIA COLUMBRO” DI FOGLIANISE (BENEVENTO)
[12] DA QUALCHE ANNO, ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”, IL DIPARTIMENTO DI MEDICINA VETERINARIA E DI PRODUZIONI ANIMALI OSPITA UN CICLO DI LEZIONI DI FANTASIOLOGIANELL’AMBITO DEL MASTER IN ZOOANTROPOLOGIA ESPERIENZIALE: BINOMIO UOMO/ANIMALE PER IL LAVORO DI PET THERAPY E ATTIVITÀ ASSISTITE CON ANIMALI
[13] TUTTI NOI CI OCCUPIAMO QUOTIDIANAMENTE DI FANTASIA, DI IMMAGINAZIONE, DI CREATIVITÀ MA QUI INTENDO COLORO CHE NE FINALIZZANO PROFESSIONALMENTE LE RICERCHE AI FINI DI UNA DIVULGAZIONE LETTERARIA, SCIENTIFICA, ARTISTICA, LUDICA: TRA I TANTI PENSO A BRUNO MUNARI, GIANNI RODARI, MELANIE KLEIN, MARCELLO ARGILLI, CARESSE CROSBY, ADAM ZEMAN, SIMONE ADOLPHINE WEIL, EDMUND HUSSERL, JEAN PIAGET, TINA MODOTTI, NGUYEN CHI TRUNG
[14] INSEGUIRE CHIMERE, NGURZU EDIZIONI 2014
[15] IBIDEM
[16] IN QUEST’INTERVISTA, AL PARAGRAFO “PERFORMANCE INTERATTIVA”, SPIEGO CHE COS’È PER ME IL DUBBIO HTTP://WWW.FANTASIOLOGO.COM/MASSIMO%20GERARDO%20CARRESE%20-%20FANTASIA%20E%20IMMAGINAZIONE%20-FANTASIOLOGIA.HTML
[17] HTTPS://SOUNDCLOUD.COM/NGURZU-EDIZIONI/LA-MIA-CASA-E-ANCHE-UN-GELATO-FANTASIOLOGO-MASSIMO-GERARDO-CARRESE

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