Quando entro in farmacia o al supermercato o nei centri di assistenza o in qualsiasi altro negozio che ci sono le commesse, anche i commessi ma adesso vorrei dire delle commesse, che hanno il cartellino con il nome che il cartellino è con la foto e con il nome e il cognome puntato e che il cartellino è ad altezza seno cioè sul seno che io per leggere il nome Francesca devo guardare anche il seno di Francesca, che per leggere Antonella devo guardare anche il seno di Antonella, che pure di Marco, quando leggo Marco devo guardare il seno di Marco ma va da sé che Marco non ha una camicetta aperta e ha un seno che non è lo stesso di Hannah e di Antonella e di Marika o di Monica e allora quando vado nei centri assistenza e che vorrei essere assistito mi trovo ad assistere ai seni per cercare di leggere i nomi e questa cosa a me mi disorienta che io per essere gentile prima guardo Monica negli occhi, ma ancora non so che si chiama Monica, lei mi sorride e io pure, poi guardo il seno di Monica ma non vorrei guardare il seno di Monica che ha una camicia con i bottoni aperti, di solito le assistenti hanno una camicia bianca con i bottoni aperti e il cartellino è a destra o a sinistra dell’apertura della camicia ma vorrei leggere il nome di Monica che Monica ha sul cartellino che è messo sul seno o destro o sinistro e allora prima di leggere Monica, che io leggo Monica, che prima di capire dov’è il nome e il cartellino che io guardo il seno di Monica, cioè la forma del seno di Monica che vedo nella camicia bianca di Monica ma non lo faccio per guardare il seno di Monica che dici che guardi il seno di Monica ma il cartellino è proprio sul seno di Monica e allora Monica vede che io le guardo il seno per cercare il nome perché Monica resta con il sospetto perché il cartellino è lì e non sa se io le guardo il seno volontariamente o cerco il nome, e io posso dire che cerco il nome ma che per cercare il nome devo guardare per forza anche il seno, me lo impongono e io non lo desidero in quel momento perché cerco assistenza e non voglio assistere il seno di Monica che però è lì accanto al cartellino e viceversa e dico “Monica. Buongiorno Monica” e ritorno ai suoi occhi ma con il suo seno nei miei e al suo sorriso che la foto di Monica sul tesserino non concide con Monica che ho davanti a me ma il seno sì, quello coincide con la posizione del tesserino e viceversa e con quello che ora è impresso nella mia mente ma non per mio desiderio erotico ma perché hanno deciso che il tesserino va messo lì. Chi l’ha deciso? A me questa cosa che io devo guardare il seno di Monica prima del tesserino del nome sul tesserino non lo so però volevo anche capire perché il tesserino è messo sul seno cioè io non ho trovato nessuna spiegazione dici forse il nome è ad altezza cuore ma non trovo nessuna spiegazione che dici è la costituzione del lavoratore e allora perché il nome non si mette sulla mano o si scrive sul bancone o perché non in fronte, per dire, che quando guardo Monica negli occhi, che non so ancora che Monica si chiama Monica, posso dire a Monica che ancora non so che si chiama Monica, posso dirle buongiorno e poi leggo sulla sua fronte che Monica ha un cappellino con il suo nome con il nome Monica e il cognome puntato R. e dico buongiorno Monica e Monica così non deve sospettare che io guardo prima il suo seno ancora prima di conoscerla è che non trovo una spiegazione a questa cosa. Però il cappellino con il nome che senso ha e allora perché il nome deve seguire alla persona mettiamo i nomi sul bancone scritti e allora io leggo Monica e chiedo buongiorno lei è Monica e vado in giro per il negozio a chiedere dov’è Monica affinché mi assista e non io al suo seno. Che per esempio quando chiamo ai centri di assistenza al telefono che c’è la voce di Sabrina che mi risponde dice buongiorno sono Sabrina come posso aiutarla e non mi viene che io devo guardare il seno di Sabrina prima ancora di conoscere che il suo nome è Sabrina né sto lì a immaginarmi il seno di Sabrina mentre le chiedo assistenza e non sono costretto ad assistere al suo seno, che non mi dispiace, neanche di immaginarla ma non lo desidero, c’è differenza. Allora propongo di parlare al telefono anche con Monica, in negozio, ho pensato una volta, dici si allontanano le relazioni umane così. Allora ho pensato che Monica potrebbe non avere il cartellino con il nome e cognome e allora che Monica si presenta a me che io mi entro nel negozio e Monica mi dice che dice buongiorno sono Monica e io mi lascio assistere mentre dico buongiorno Monica sono Massimo.
Per altri spuntisunti inediti, visita questa pagina