Che ho capito che se ti metti dietro a un camion o dietro a un furgoncino, che se tu sei in auto e che ti metti dietro a loro o in un certo modo di lato, di angolo appunto, allora che sei in un angolo morto che è uno spazio che dove che non ti vede il guidatore perché sei come invisibile, per lui o per lei che guida, ma tu sai di non essere invisibile ma per loro lo sei allora l’invisibilità è nell’occhio di chi guarda, mi pare fosse così quella citazione e che l’angolo morto ti rende morto perché se sterzi o freni o fai qualcosa che il camionista o il furgonista che poi non ti vede e allora sei finito in un angolo morto ed è per questo che non ti vede. Finito nel senso che muori, anche. Che è diverso dal punto morto perché il punto morto non è un angolo morto, lo dice stesso la parola. Poi però che è vero che quando che sei dietro a un camion, per leggere l’adesivo “Angolo morto” che c’è anche la grafica dell’adesivo, che per leggerlo mentre guidi che ti devi avvicinare molto al camion per leggere bene e capire bene gli angoli morti, i punti degli angoli dove sono di lato e dietro, che allora ti avvicini con la macchina dietro al camion che è davanti a te per leggere quello che è scritto sull’adesivo che vuole dirti qualcosa e che per fare questo capiti in un angolo morto. Come una trappola è quell’adesivo, che ti dice una cosa importante che non devi fare e che tu però non leggi bene e ti avvicini e capisci che era proprio quello che non dovevi fare che era la sensazione, che ho provato prima, come quando che leggi “stronzo chi legge” che ti fa quella sensazione lì, a me, “angolo morto”. Allora l’adesivo ti dice che sei in un angolo morto proprio mentre che sei in un angolo morto. E quando lo capisci che sei in un angolo morto sei ancora vivo, pare. Allora l’adesivo ti spiega che sei in un angolo morto proprio quando ci sei. Che se lo leggi mentre sei a piedi e il camion è fermo allora ti metti a studiare l’adesivo per capire meglio ma poi arriva il camionista che ti dice che cosa ci fai fermo dietro al suo camion e che tu dici no no guardavo l’adesivo e che non lo riesci a leggere bene mentre guidi ma lui dice che devi andare e allora ne approfitti per non dare nell’occhio e ti rendi invisibile appunto quando il camion è in autostrada che ti avvicini con l’auto per leggere e capire l’adesivo e leggi con calma per non farti vedere dal camionista che poi si crede che chissà cosa fai e che quando lo leggi sei in un angolo morto. Però non ci sono gli angoli, cioè io mentre guido non vedo angoli davanti a me altrimenti che non potrei guidare in autostrada che invece è una strada lunga senza angoli, cioè ci sono le curve ma le curve non hanno angoli e allora l’angolo morto si crea solo in prossimità degli altri. Allora ho capito anche che gli sguardi del camionista creano angoli, che il camion stesso crea degli angoli di visuali che non si vedono ma che ci sono. Cioè anche tu stesso, cioè io, crei gli angoli li creo con il mio corpo, la mia auto però qualcuno mi deve guardare o qualcosa deve essere in relazione con me per creare degli angoli che però sono solo nella nostra testa, sono invisibili. Il tuo sguardo il suo sguardo la tua auto e il suo camion creano gli angoli se ti metti di lato. Gli angoli sono di lato e dietro. Ci sono dei punti invisibili che si tirano delle linee immaginarie che diventano angoli di lato, e di dietro, cioè di lato gli angoli e pure dietro. Gli angoli morti non si vedono ma ci sono. Come i morti. Per alcuni sono invisibili. I morti. Anche gli angoli.
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